Opuscolo Escursioni - Primavera

10 proposte escursionistiche per la primavera
Anche in questa edizione della guida escursionistica primaverile tutte le proposte sono state esplorate e redatte con dovizia di particolari dalle collaboratrici e dai collaboratori dell’Associazione Sentieri Svizzeri. In qualità di professionisti dell’escursionismo, conoscono le gemme nascoste lontano dai sentieri battuti, proprio quello che serve per sfuggire alla frenesia della vita quotidiana.
Ovunque vi porti la prossima escursione, vi auguriamo tantissimi momenti indimenticabili, ricchi di scoperte e un anno escursionistico traboccante di soddisfazioni.

Fra città e montagna
In questa escursione sopra Bellinzona si sente il fascino del Ticino. Lungo antichi sentieri lastricati in pietra si scoprono le alture sovrastanti Bellinzona, camminando attraverso castagneti e villaggi idilliaci.
Dalla stazione ferroviaria di Bellinzona il sentiero si dipana attraverso stretti vicoli e quartieri residenziali. La salita parte subito e ben presto ci si trova al di sopra di Bellinzona, dove è possibile godersi il panorama sulla città e i suoi castelli. Dalla biforcazione ad Artore si può fare una capatina al Castello di Sasso Corbaro. Subito dopo, il sentiero si addentra nel bosco. Su un sentiero ben tenuto e lastricato in pietra si cammina sotto i castagni verso Monti di Artore.
Il punto più alto dell’escursione si trova a 974 metri sul livello del mare a Monti di Ravecchia. Qui è possibile fare una sosta per un picnic o per uno spuntino al Grotto Rosetta, e godersi la bella veduta sul Piano di Magadino fino al Lago Maggiore.
La discesa conduce a Pianezzo passando per Paudo. Qui si può ammirare la veduta sulla profonda Valle di Loro e sulla Val Morobbia. Chi non vuole percorrere a piedi l’ultimo tratto fino a Giubiasco, può prendere l’autobus a Pianezzo.

Dalla valle del Rodano all’ borgo di montagna
Sarebbe bello soffermarsi un po’ più a lungo a Riddes, luogo di partenza dell’escursione, e godersi la veduta dalla pianura della valle del Rodano sulla catena montuosa sorseggiando un buon caffè. Ma questa escursione lungo la «voie des érables» (sentiero degli aceri) offre ancora diverse possibilità di sosta. Ci si imbatte di tanto in tanto nei pannelli che forniscono interessanti informazioni sull’albero che ha dato il nome al villaggio.
Il primo tratto del sentiero costeggia vigneti e attraversa il torrente. Il sentiero storico fino a Isérables è il tratto più ripido del cammino, che però sale di quota in modo gradevolmente uniforme e ben agibile. A metà del XIX secolo, i costruttori di un tempo avevano progettato ogni tornante in modo talmente perfetto da permettere a persone e animali di spostarsi in sicurezza tra la montagna e la valle. Nel 1942 la costruzione della funivia ha facilitato le cose. Lungo il percorso un belvedere ombreggiato con una fontanella invita a fare una sosta. Nei pressi del casale di Teur si svolta bruscamente a sinistra per raggiungere la piattaforma panoramica al punto 1129. Dopo un tornante si raggiunge il villaggio di Isérables.
Il successivo sentiero circolare è assolutamente da non perdere. Conduce dapprima verso valle e, dopo il punto di svolta, riporta al punto di partenza costeggiando il rinfrescante torrente e lungo uno stretto sentiero delimitato da muretti.

Una cima del Giura di rara bellezza
La riserva forestale di Raimeux è stata allestita nel 2005 ed è l’habitat di svariate specie floreali e faunistiche. I pini crescono particolarmente bene tra le frastagliate rocce calcaree e creano quasi un’atmosfera mediterranea. Con un po’ di fortuna è possibile avvistare sulle pareti rocciose camosci, rapaci o anche scalatori.
L’escursione primaverile parte dalla stazione di Grandval e sale dapprima lentamente verso il Mont Raimeux. Giunti in cima, si apre alla vista un pascolo giurassiano di alta quota con i suoi tipici muretti a secco. Passando per il casale di Raimeux de Grandval si raggiunge il punto più alto dell’escursione. La vetta piatta del Mont Raimeux costituisce il confine tra il Cantone di Berna e quello del Giura ed è anche il punto più alto di quest’ultimo. Chi non soffre di vertigini può salire sulla torre panoramica e godere della splendida veduta su Delémont. L’itinerario conduce attraverso un mare di fiori fino a Raimeux de Cremines, dove si trova un’area barbecue ideale per una sosta. La discesa verso Corcelles è all’inizio ripida e in parte messa in sicurezza con gradini e catene. Il torrente Gore Virat che scorre parallelo al sentiero forma di tanto in tanto una spettacolare cascata. L’escursione termina alla stazione ferroviaria di Corcelles.

Escursione nella regione del Reno alpin
Questa tranquilla escursione è ideale per aprire la stagione dell’escursionismo dopo l’inverno. Il sentiero passa per boschi e vigneti nel distretto dei cinque villaggi, com’è chiamata la regione storicamente cresciuta a sud della Signoria Grigionese.
L’escursione parte dalla fermata dell’autobus Gargällis a Trimmis. Da lì il sentiero segue la strada per i primi metri, prima di biforcarsi presso Clei Rüfi e proseguire tra ciliegi e campi coltivati. Dopo una lieve salita si presenta una bella veduta sulla valle e sull’Heidensteiner Calanda. D’ora in avanti si alternano boschi e prati e si cammina un tratto in mezz’ombra e l’altro al sole. Dopo aver percorso una breve salita e attraversato il torrente Chessirüfi si raggiunge il Dunkel Töbeli, il punto più alto dell’escursione.
Nei pressi di Birchholz si esce dal bosco e si apre una splendida veduta sulla valle del Reno e sul villaggio di Igis. Presso il castello di Marschlins, un tempo circondato dall’acqua, vale la pena di fermarsi per ammirare il paesaggio e stendere le gambe.
Nei pressi di Ganda un parco giochi con area grigliate si presta per un picnic. Una volta riposati, si sottopassa infine la Prättigauerstrasse, si svolta a sinistra seguendo il corso d’acqua per percorrere gli ultimi metri dell’escursione sull’argine rivitalizzato del fiume Landquart.

Magnifiche flora e fauna lungo le rive del Rodano
A un salto da Ginevra si trovano due riserve naturali dov’è possibile osservare tutto l’anno una grande varietà di animali. Questa facile escursione circolare collega questi due gioielli della natura. Vi consigliamo di portare con voi un binocolo!
L’escursione parte a La Plaine, dalla stazione ferroviaria più a ovest della Svizzera. Il sentiero conduce alla riserva naturale di Teppes de Verbois: un mosaico di stagni, zone umide e prati. Presso quattro osservatori è possibile osservare gli uccelli, tra cui per esempio la sterna comune o il tarabusino. Attraversando la diga si raggiunge la riserva naturale di Moulin de Vert che offre una ricca varietà faunistica: castori, uccelli di ogni specie e persino tartarughe. Il paesaggio forestale è accompagnato dal dolce gorgoglio di un ruscello e dal gracidare delle rane negli stagni. Costeggiando alberi enormi e rovine di antichi mulini, il sentiero conduce a Cartigny, un villaggio caratterizzato da fontane storiche e da una deliziosa chiesa. Dopo una breve discesa per scalinate naturali orlate da muschio, si attraversa il ruscello Nant des Crues, finché si vedono le prime case dell’affascinante villaggio di Avully. Sulla strada del ritorno a La Plaine, il sentiero è costeggiato da molte vigne prima di attraversare il Rodano e giungere al centro del paese.

Lungo il sentiero alto della valle della Gürbe
Questa facile escursione alle porte della città di Berna offre un grandioso panorama sulla catena del Gantrisch e sulle Alpi bernesi. Conduce attraverso un variegato paesaggio rurale caratterizzato da prati verde intenso, campi marrone scuro e imponenti case coloniche. L’itinerario si snoda per lo più su strade sterrate con alcuni tratti asfaltati.
Dopo una breve salita dalla stazione ferroviaria di Kehrsatz, il sentiero alto della valle della Gürbe conduce, alternando tratti con lievi saliscendi, fino al Längenberg. Al limite del bosco nei pressi di Winzenried si erge la roccia del diavolo (Teufelsstein), un masso erratico trasportato circa 20 000 anni fa dal ghiacciaio dell’Aar per 75 chilometri e rimasto in questo luogo al ritiro del ghiacciaio che ha plasmato la valle della Gürbe e il Längenberg durante l’ultima glaciazione.
Dopo Oberfeld segue un breve e ripido tratto in discesa lungo un sentiero stretto attraverso il bosco. Prima di Guetebrünne un pannello ricorda i due monaci che abitavano 900 anni fa nel Pfaffenloch, una caverna oggi inaccessibile scavata nella scoscesa parete rocciosa. Poco dopo Guetenbrünne il sentiero si dirama verso Kaufdorf, meta di questa escursione. Chi non ne ha avuto ancora abbastanza, può proseguire lungo il sentiero alto della valle della Gürbe e raggiungere dopo un’altra ora di cammino la stazione di Thurnen.

Idillio nell’estremo nord della Svizzera
La rilassante escursione attraverso il paesaggio primaverile nell’angolo più a nord di Sciaffusa è ideale per chi vuole prendersela più con calma. Attraverso il bensonante Freudental inizia la leggera salita verso l’altopiano, sul quale si può camminare in tutta tranquillità. È una fortunata coincidenza che l’itinerario tocchi alcune tappe del sentiero dei poeti di Sciaffusa per godersi le gemme liriche nel bel mezzo della natura. Vale la pena di fare una deviazione verso la roccia di Giacobbe (Jakobsfelsen), parallelamente al confine con la Germania, da dove la vista spazia ben oltre il verde lussureggiante. L’ex casa per vacanze nei pressi di Büttenhardt è ora un centro residenziale protetto e una pensione per cavalli. Al limite del bosco nei pressi di Hohliflue è stata allestita un’accogliente area per grigliate.
La seconda parte dell’escursione verso Thayngen conduce attraverso boschi primaverili dal colore verde chiaro e il villaggio di Lohn. Nei pressi della gola Churzloch vi è un’ulteriore possibilità di fare una sosta barbecue, con una vista oltre il confine sui vulcani della Hegau. È difficile immaginare che 150 milioni di anni fa questa regione si trovasse al di sotto del livello del mare. Dalla stazione ferroviaria a Thayngen un sentiero tematico lungo il fiume Biber consente di scoprire ogni tipo di curiosità sul castoro, animale da cui prende il nome anche il fiume.

Pittoresca escursione sopra il lago di Thun
Da esattamente 70 anni, un monumento eretto sulla Meielisalp onora il pittore svizzero Ferdinand Hodler in occasione del centenario della sua nascita. In questo luogo egli realizzò il primo dipinto della sua serie di paesaggi raffiguranti il lago di Thun. Da molto più tempo, ossia da almeno 300 anni, nello stesso luogo si trova un maestoso tiglio nostrale. L’unica sua concorrente è la veduta mozzafiato che offre un’esperienza di grande intensità in particolare al tramonto. Ma già l’escursione in questo luogo suggestivo presenta alcuni momenti clou.
L’unica salita degna di nota da affrontare la troviamo già dopo mezzo chilometro. Da Mülenen il sentiero conduce alla gola del Suldgraben per poi salire attraverso la foresta fino ad Aeschiried. Dopo una buona ora di cammino si apre la veduta sulla valle di Frutigen, sull’azzurro del lago e sulle circostanti catene montuose e collinari. A questo punto si prosegue verso Därlingen lungo il sentiero circolare panoramico del lago di Thun immersi in un pittoresco paesaggio. Lungo il percorso alcune accoglienti aree barbecue invitano a fare una sosta. Poco prima di giungere alla Meielisalp, si attraversa agevolmente il torrente Spissibach grazie allo spettacolare ponte sospeso. Si raggiunge la meta dell’escursione in leggera discesa attraverso pascoli e il bosco.

Attraverso il Bruederholz verso Basilea
Per superare i 50 metri di altitudine della catena collinare del Bruederholz ci vuole un attimo. Ma sono tante le storie che questo territorio racconta: un tempo sui ripidi pendii vivevano gli «eremiti del bosco» (Waldbrüder) fra gli arbusti e i cespugli che hanno dato il nome a questo luogo. A nord si erge il serbatoio d'acqua sopraelevato, non lontano da esso la trincea dalla quale le campagne belli-che di Napoleone furono respinte a colpi di cannone, e la chiesa conventuale di St. Margarethen.
L’escursione inizia a Ettingen. Lentamente si sale sulla dolce dorsale del Bruederholz e la si segue quindi sul fianco orientale fino al ristorante Predigerhof costeggiando campi di grano punteggiati di papaveri vermigli, vigneti e radure. Vale la pena di fare una sosta nel giardino alberato con buvette e i recinti in cui vengono tenuti polli e maiali mangalica. Il serbatoio d’acqua sopraelevato si staglia in lontananza e varrà davvero la pena affrontare i suoi 164 gradini. Nonostante i 50 metri di altitudine di partenza, la sua piattaforma panoramica è ancora 69 metri più bassa della guglia più alta di Basilea. La campanella della chiesa di St. Margarethen annuncia che ci stiamo avvicinando alla meta. In lon-tananza si intravedono le cappelle dedicate alle sue due sorelle Ottilie (Tülligerhügel) e Chrischona (St. Chrischona). Chi vuole sentire ancora più campane e campanacci (Schällen), potrà rifocillarsi accanto nell’ex stalla di bovini e trattoria «Schällenursli».

Tra il Pilatus e il Bürgenstock
L’escursione è tutta all’insegna del Medioevo e del XVIII e XIX secolo. All’epoca moltissime persone, tra cui mulattieri, Romani, truppe d’invasione francesi, ribelli nidvaldesi e altri gruppi tra loro rivali, hanno valicato il passo di Rengg, che era la via di collegamento più breve tra Lucerna e il passo del Brünig. Ma prima di raggiungere questo luogo pregno di storia bisogna farsi una bella sudata.
Dalla stazione ferroviaria di Hergiswil si seguono gli indicatori di direzione verso Riedboden. Dopo le ultime case del villaggio, la storica mulattiera si snoda dapprima in lieve salita lungo il torrente Steinibach per poi diventare ripida. Poco prima di Schwandi ci si imbatte nel sentiero del lago dei Quattro Cantoni, lungo il quale si prosegue in piano verso il passo di Rengg. Chi prima di affrontare la ripida salita finale vuole riprendere fiato, può fare una breve sosta presso la cappella posta sotto tutela dei beni culturali e ammirare il panorama sul lago dei Quattro Cantoni. Dopo aver valicato il passo il sentiero prosegue quasi solo in discesa, serpeggiando attraverso il bosco e passando per una scrosciante cascata. Una piccola attrazione sono le pitture rupestri risalenti alle ultime truppe accampate in quella zona. Poco dopo si raggiunge la meta sulla sponda del lago: Alpnachstad.